Mi sono documentata un po’ su questo termine che in realtà è una tendenza vera e propria ,una moda, uno stile, un mood, insomma è proprio un modo di essere, di vivere, a tutto tondo, visto che dalla mia ricerca è emerso che se sei hipster, lo sei per come ti vesti per come porti i capelli per gli sport che fai e per come arredi lo spazio dove vivi… che può essere una vera casa, solo una stanza o addirittura un garage o un furgoncino volkswagen con il quale ti senti veramente in to the wild …..

“Il termine nasce in America negli anni Trenta e Quaranta, parte dal gergo dell’era del jazz. Potrebbe aver origine da hop, nomigliolo dell’oppio, o dal verbo africano hipi, che significa aprire gli occhi a qualcuno. Venne usato soprattutto per i bianchi del ceto medio che cercavano di farsi contagiare dal cool nero. Nel saggio The White Negro, Norman Mailer tenta di raccontare il fenomeno. L’hipster bianco cerca di separarsi dalla società e vivere senza radici, alla ricerca «degli imperativi ribelli del sé». I poeti beat rendono popolare il termine e lo stile di vita in tutta l’America e nel mondo proponendo un modello anticonformista che poi si svilupperà nello stile più confortevole e comunitario degli hippies.
Oggi, il rapporto con la società capitalista è più ambiguo. Gli artisti hipster lavorano agevolmente con i marchi, non hanno posizioni di sapore marxista come finora gli artisti e intellettuali occidentali progressisti.
Danno vita piuttosto a un movimento aristocratico di disprezzo della passività mainstream.
Feticizzano ogni tradizione, ricostruendo e mescolando a piacere contesti estetici del passato, facendo confluire tutto nel cool senza sforzo del bohémien urbano.

Gli hipster sono generalmente definiti come giovani che credono nel pensiero indipendente, nella politica progressista, che amano l’indie rock e apprezzano la creatività e l’intelligenza.
Molti di loro rifiutano il consumo di massa e amano vestirsi e circondarsi di cose fatte a mano, pensate da un creativo, immaginate per essere ecosostenibili o vintage. Amano l’ arte e la letteratura, sono convinti che l’etica e lo sforzo comune verso il riciclo possano contribuire per un mondo migliore.
L’hipster indossa magliette stencilate, cappelli di paglia a tesa corta, felpe larghe, cardigan, All Star alte, Vans nere sfondate. Ma lo si riconosce soprattutto da quel che fa al suo viso: baffi semplici o arricciati, più folti che alla siciliana, occhiali enormi dalle montature antiche, dal primo Novecento agli anni Ottanta; tagli di capelli asimmetrici; barba da pioniere ottocentesco americano.

Si dice che le donne nella storia siano sempre state hipster e che la hipster donna è meno connotata del maschio perché le donne si sono sempre interessate più degli uomini all’aspetto fisico e alla propria collocazione sociale e alle mode. Connotando il proprio aspetto, riempiendosi la faccia di significanti, l’uomo hipster è pari in vanità alla donna o la supera, creando così la scena hipster.
Per lei, jeans stretti a vita alta, leggings, bigiotteria, look da segretaria sadomaso, pantaloncini corti come mutande (anche per lui). Tranne che nel caso dell’omone barbuto – in estate con t-shirt con maniche strappate – il look è androgino. L’uomo è esperto di sneakers ma ha un calzolaio di fiducia per le calzature stringate vecchio stile.”

Di Francesco Pacifico 
tratto dal il sole 24 ore


Be li riconoscete no ? quanti ne avete vicini e quanti di loro  si muovono con quell’aria di chi si è buttato il primo straccio addosso e quanti la domenica girano per i negozi tipo le soffitte o i mercatini di tutto di piu? 
Perché le case degli hipster sono assolutamente un insieme di oggetti vintage, pop, retrò, uniti ad un tocco di kitsch, lanciati casualmente in casa o almeno così vogliono farci credere.. magari abbinati con oggetti moderni stampe di film storici e illustrazioni divertenti, non possono mancare delle foto d’autore in bianco e nero  per esempio di henri cartier bresson o di elliott erwitt, ah e come non avere un giradischi degli anni 60 e una mitica collezione di dischi in vinile, un vecchio ventilatore, delle lettere luminose che compongono qualche parola strana o semplicemente LOVE, 
be si solo loro sono GlI HIPSTER non si può sbagliare.
Tutta questa premessa non è per criticare lo stile, ma anzi è per spiegare bene le caratteristiche e allo stesso tempo prendere spunto, perché io credo che il mood in questione abbia tanti aspetti positivi che ognuno di noi può ambientare nella propria casa.


Quindi dopo questo tuffo nello stile dei barbuti e delle donne dai capelli curiosi.
Vi auguro BUON ANNO E buona settimana
A presto Sara

(fonte immagini:pinterets)