Sono stata un po latitante in questo periodo, gli impegni si sono accumulati e io sono andata un po “overtime”.

Comunque eccomi, saranno ancora gironi di fuoco ma cercherò di fare del mio meglio..

Gli anni 60, la prima parte la trovi qui, continuano e con loro il nostro viaggio nel tempo e nel design di quell’epoca. Un design nuovo, interessante, stupefacente, innovativo, un prodotto che ancora oggi i designer contemporanei studiano, analizzano e prendono come musa ispiratrice per gli oggetti contemporanei.

La raccolta è ricca di oggetti e cercherò di mostrarveli quasi tutti, o almeno di sicuro i migliori.


TOIO 1962 Achille Castiglioni, Pier Giacomo Castiglioni

<<Per noi non è la bellezza che conta. Quel che importa non è la lampada oggetto,la lampada scultura, ma la lampada che compie la sua funzione, prima di tutto facendo luce. L’innovazione non è nella carrozzeria, ma nell’apparecchio. Se poi viene fuori una cosa curiosa, piacevole, meglio.
Del resto ci sono artigiani che non sanno neanche cos’è il design, che creano cose perfette, utili e belle>> 
Con queste parole Achille Castiglini sintetizzava in modo lucido e suggestivo la filosofia compositiva che sta alla base del suo modo di progettare: la dimensione estetica è subordinata a quella funzionale e nulla può dirsi <<bello>> se non è anche, al contempo utile.
La lampada TOIO, nata dalla sommatoria spregiudicata di elementi diversi già semanticamente prefigurati…


  
Taccia 1962 Achille Castiglioni, Pier Giacomo Castiglioni

L’intenzione dei Castiglioni, era quella di creare una lampada da scrittoio che generasse un fascio di luce morbido ma potente evitando il fastidioso problema dell’abbagliamento e dell’ombra, che coinvolgeva quasi tutte le luci da tavolo dell’epoca.

  

Falkland 1964 Bruno Munari

“Sorprendente esempio di collaborazione fra arte, artigianato e design, la lampada Falkland di Bruno Munari trova nell’elasticità il proprio principio compositivo di base.
Ispirata a una calza da donna….


Pratrone 1962 Gruppo Strum, G.Ceretti,P.Derossi, R. Rosso

Negli anni in cui esplodeva la “controcultura” e i giovani di tutto il mondo proclamavano il ritorno alla natura, alcuni giovani architetti torinesi ,riuniti nel gruppo Strum, compiono un gesto di provocazione radicale proponendo una seduta domestica che mimeticamente riproduce i fili d’erba di un prato. 



                                            testi citati da: Il design in Italia   
Buona settimana Sara

(fonte immagine pinterest)