2015 Anno dell’EXPO ITALIANO, quasi da non credere.
Nel 2005 quando mi sono laureata, l’EXPO era ad AICHI in Giappone e il mio professore Marino Moretti (uno dei miei insegnanti, insieme a Roberto Frosali, che ho stimato più di tutti in assoluto) decise di darci come tema su cui lavorare, Il PADIGLIONE ITALIANO ALL’EXPO DI AICHI JAPAN.
Ma andiamo per ordine, cos’è l’ EXPO?
Nacque da un intuizione del Principe Alberto d’Inghilterra nel 1851, la manifestazione fu organizzata e allestita nel CRYSTAL PALACE in Hide Park di Londra. La seconda esposizione fu realizzata in Francia a Parigi nel 1889 e per quella occasione Parigi realizzò la torre EIFFEL, tuttora simbolo di quell’evento ,oltre ad essere il simbolo dalla città e azzarderai della nazione.
L’ESPOSIZIONE UNIVERSALE, cosi la chiamarono da quel momento in poi, divenne una manifestazione itinerante attraverso le varie nazioni e soprattutto voleva creare gli scenari nei quali proiettare le nuove tecnologie e l’utilizzo di materiali più svariati ( es. Realizzazione Torre Eiffel).
Gli Expo degli ultimi anni hanno intatti proposto architetture avveniristiche vedi: Siviglia, Montreal, Lisbona.
Io sul tema dell’ Esposizione Universale Padiglione Italia, mi ci sono Laureata ed è stato molto interessante capire quale aspetto e quali caratteristiche dell’Italia potevo/volevo raccontare, per esprimere al meglio l’essenza della mia Nazione. Da non dimenticare che mi stavo laureando in Architettura, quindi oltre ad avere il compito di fare un progetto che architettonicamente fosse fantastico, volevo anche descrivere l’Italia con miei occhi e parlare di lei secondo le qualità, che negli ultimi 50-60 anni l’avevano resa eccellente e prestigiosa….. e visto che non ero un’aspirante stilista di abiti, ho scelto il DESIGN.
Ho progettato un edificio capace di raccogliere un percorso, da fare nel tempo e nella storia del Design. Nello sviluppare la ricerca ho creato una rete di discipline, perché mi sono resa conto che esse avanzavano in maniera organica e tutte le materie intellettuali,creative e umanistiche, infatti il DESIGN, la LETTERATURA, il CINEMA, l’ARCHITETTURA, la MODA, si muovevano contemporaneamente e procedevano di pari passo nel tempo.
Da questi studi l’Italia mi è apparsa come una società non perfetta , ma come una società con grandi capacità e un gusto per lo stile invidiabile a chiunque. Un concetto sintetico e incisivo per esprimere tutto ciò che è qualità, intesa non come assenza di difetti, ma come specificità di un modo di essere, che tra le tante sue caratteristiche, ha anche la sua strutturale imperfezione, che tuttavia ne aumenta l’imprevedibilità e quindi il fasciono…. questa era per me l’Italia.
Da qui vorrei che nascesse la nuova Rubrica “FATTO E PENSATO IN ITALIA” e che italiano fosse per primo il TITOLO.
Le immagini che vado a mostrarvi sono le TAVOLE DELLA MIA TESI, il mio progetto si è esteso sia allo spazio espositivo, sia al concept architettonico, sia alla filosofia con cui approcciarsi al padiglione e quindi a che tipo di Italia trovare all’interno.
Volevo proporre un viaggio nel tempo dagli anni ’50 fino alla fine dei ’90, ho fatto una raccolta di tutti gli oggetti che sono stati disegnati e prodotti in quei cinquant’anni , questa analisi vorrei farla nuovamente con voi.
Vi mostrerò tutti quei complementi di arredo che ci hanno reso onore e prestigio in tutto il mondo.
Volendo sintetizzare il messaggio si può dire che la qualità del passato dell’Italia si pone al servizio della qualità del futuro degli altri paesi.
Buona serata
Sara